20 Gen 2025

Nella preparazione del kick-off meeting che darà vita ad un nuovo progetto europeo VERSE che abbiamo vinto come Confindustria Toscana Servizi, una delle domande alle quali dobbiamo rispondere con Tommaso Galli è perché la filosofia rappresenti per noi il perno metodologico del progetto, lo strumento abilitante, nello sviluppo delle competenze per presidiare i processi di innovazione delle imprenditrici, imprenditori, manager, designer, tecnici e creativi del prossimo futuro.

Questo approccio non si limita alla sfera intellettuale, ma invita a una riflessione più ampia che coinvolga università e istituzioni, suggerendo l’integrazione della filosofia in ogni ambito accademico, sia esso tecnico, economico o scientifico.

La filosofia, infatti, non è solo uno strumento per ampliare la conoscenza, ma una disciplina che stimola il pensiero critico, il confronto con il significato e l’orientamento in un contesto sempre più complesso.

Al centro di questo modello troviamo tre elementi fondamentali:
Desiderio, Critica ed Etica.

Il desiderio profondo è il motore dell’innovazione, inteso come spinta creativa e generativa che va oltre il mero progresso tecnico. È un desiderio che rispetta l’altro, orientandosi verso il bene comune e la sostenibilità.

La critica è lo strumento che permette di confrontare il desiderio con la realtà, analizzandone le implicazioni e garantendo che l’innovazione risponda a domande fondamentali sul suo scopo e sui suoi benefici.

L’etica, infine, è la la bussola che guida desiderio e critica, assicurando che ogni processo innovativo sia inclusivo, rispettoso dell’ambiente e volto al benessere collettivo.

Un esempio concreto di questo approccio si ritrova nel Design Thinking, una metodologia di innovazione tra le più diffuse.

L’etimologia del termine de-sign ci porta a “usare segni per attribuire significato”. Questo implica un processo che non è mai neutrale: progettare significa scegliere, interpretare e dare senso. Integra desiderio, critica ed etica per creare innovazioni di valore, capaci di rispondere non solo a bisogni utilitaristici, ma anche a quelli più profondi e condivisi.

Questa prospettiva invita a preservare la diversità e l’alterità, valorizzando il dialogo tra culture, generi e codici etici differenti.

Il Design Thinking è solo un esempio: l’approccio filosofico che proponiamo vuole andare oltre le metodologie di innovazione specifiche. L’obiettivo è fornire “strumenti” che permettano non solo di fare, ma anche di utilizzare l’innovazione con una dimensione di senso più profonda, per noi e per gli altri.

Ripensare l’innovazione attraverso questa lente significa pertanto creare non solo soluzioni tecniche, ma anche significati nuovi e condivisi.

Dobbiamo prenderci la responsabilità di ciò che facciamo.

L’integrazione tra filosofia, tecnica e umanità trasforma l’innovazione in una pratica generativa, rappresentando una sorta di epifania, una rinascita che libera creatività, invenzione e slancio vitale.

Riprendendo anche le parole di Mattarella, la tecnologia non può monopolizzare il pensiero.


Se condividete questa visione, grazie per discuterla e diffonderla…

Per approfondire, inserire il percorso in via sperimentale nei vostri programmi di formazione:

Nicola Mione n.mione@confindustriatoscanaservizi.it – 3316886355

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